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Cesto Natalizio Campano
Cesto Natalizio Campano
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Cesto Natalizio Campano
Cesto Natalizio Campano

Cesto Natalizio Campano

28,99 €

Il Cesto Natalizio Campano è un'esperienza culinaria unica che celebra la ricchezza e l'autenticità della tradizione culinaria della Campania. Questo delizioso cesto include una selezione di prelibatezze locali, perfette per condividere la gioia del Natale con i tuoi cari.

La spettacolare costa tirrenica, le isole, le pianure fertili, il grande Vesuvio e le zone vulcaniche, colline e montagne verdeggianti: la varietà del territorio campano regala un’incredibile ricchezza di prodotti tipici, di mare e di terra, interpreti di una tradizione gastronomica amata in tutto il mondo, con tante prelibatezze che sono diventate il simbolo stesso dell’Italia.

Questo pacco contiene

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3.000 Kg ℮

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Scopri l'autentica festa dei sensi con il Cesto Natalizio Campano. Un omaggio alla tradizione culinaria della Campania, ogni boccone racconta storie di Natale tramandate attraverso cicatielli, taralli e roccocò.

Cicatielli:
Gusta la tradizione della pasta campana con i Cicatielli, un formato di pasta fresca dalla consistenza unica. Preparati a immergerti in un piatto di pasta fresca che cattura il cuore della cucina campana.

Fusilli Avellinesi:
I Fusilli Avellinesi sono la quintessenza della pasta campana, con la loro forma avvolgente e la capacità di catturare salse e condimenti in ogni morso. Un'esperienza di gusto che ti trasporterà direttamente nelle cucine della Campania.

Scialatielli:
Gli Scialatielli sono una deliziosa variante di pasta, dal formato largo e dal sapore inconfondibile. Perfetti per accogliere salse ricche e condimenti succulenti, sono un'autentica festa per il palato.

Taralli Classici Arianesi all'Olio di Oliva:
I Taralli Classici Arianesi sono un simbolo della tradizione culinaria campana. Preparati con olio di oliva di alta qualità, questi croccanti anelli sono un accompagnamento ideale per aperitivi e momenti conviviali.

Mostaccioli:
I Mostaccioli sono dolcetti tipici della tradizione natalizia campana. Preparati con ingredienti selezionati, offrono un connubio perfetto di cioccolato, spezie e aromi unici che delizieranno il tuo palato.

Roccocò:
Chiudi il pasto con una dolce nota festiva grazie al Roccocò. Questo dolce tradizionale della Campania, ricco di mandorle e miele, è un capolavoro di sapori che incanterà i tuoi sensi.

Il Cesto Natalizio Campano è un regalo perfetto per chi ama esplorare i sapori autentici e la tradizione culinaria della Campania durante le festività natalizie. Buon Natale con il gusto genuino della Campania!

Di Gruttola
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Cantucci:
grano

uova

latte

mandorle

Pasta Fresca:
grano

Taralli Classici Arianesi all'olio di oliva:
grano

Mostaccioli:
grano

Roccocò:
grano

uova

latte

mandorle

Cantucci:
Farina grano tenero tipo 0, uova, zucchero, latte, olio vegetale, mandorle, ammoniaca, aromi naturali

Pasta:
Farina di semola di grano duro, farina di semola rimacinata di grano duro, acqua

Taralli Classici Arianesi all'olio di oliva:
Farina grano tenero tipo 0, acqua, olio vegetale, sale, finocchietto

Mostaccioli:
Farina di Grano tenero “00”, zucchero, cacao, pisto, bicarbonato d'ammonio.
Copertura: cioccolato fondente.

Roccocò:
Farina di GRANO tenero "00", zucchero, BURRO, MARGARINA, sale, MANDORLE, acqua, TUORLO d'uovo, chiodi di garofano, CANNELLA, noce moscata, aroma arancia e aroma mandarino, cedro candito.

Pasta: Conservare a temperatura frigo +4°

Altro: Conservare in luogo fresco ed asciutto

Cesto Sacchetto Etichetta
PAP21 Carta PP5 Plastica PAP21 Carta
Slogan

Siamo una famiglia Irpina che fa pane e pasta a mano, come si faceva una volta.

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Domande Frequenti

La bollitura dei taralli serve a diversi scopi. In primo luogo, la bollitura aiuta a sigillare la superficie dei taralli, rendendoli più consistenti e croccanti una volta cotti. In secondo luogo, la bollitura aiuta a rimuovere l'eventuale eccesso di grasso dalla superficie dei taralli, che altrimenti potrebbe interferire con la cottura successiva. Infine, la bollitura dei taralli può anche aiutare a conservarli più a lungo, impedendo la crescita di batteri e muffe sulla superficie.

Il tarallo è un alimento versatile che può essere mangiato in diversi modi. In genere, viene consumato come snack o antipasto, accompagnando un bicchiere di vino o una birra fresca. Per mangiare il tarallo, si può semplicemente sgranocchiare o mordere il prodotto intero, oppure si può spezzare in pezzi più piccoli con le mani. Il tarallo può anche essere utilizzato come ingrediente in molte ricette, ad esempio sbriciolato come panatura per le cotolette o pesce, o come base per un crostino. In ogni caso, il tarallo è un alimento molto apprezzato per il suo sapore croccante e la sua versatilità culinaria.

I taralli sono un alimento molto apprezzato per il loro sapore croccante e la loro versatilità culinaria. Inoltre, i taralli possono fornire alcuni benefici per la salute se consumati con moderazione come parte di una dieta equilibrata. Ad esempio, i taralli possono essere una fonte di carboidrati complessi, che forniscono energia duratura e aiutano a mantenere stabile il livello di zucchero nel sangue. Inoltre, i taralli possono contenere una piccola quantità di proteine e fibre, che sono importanti per la salute muscolare e digestiva. Tuttavia, i taralli sono anche ad alto contenuto calorico e di sodio, quindi è importante consumarli con moderazione e fare attenzione alle porzioni. In generale, i taralli possono essere un'aggiunta gustosa e soddisfacente a una dieta equilibrata, ma devono essere consumati con moderazione come parte di uno stile di vita sano.

I cantucci sono un tipico dolce italiano originario della Toscana, solitamente serviti come accompagnamento al Vin Santo, un vino liquoroso prodotto nella stessa regione. Il Vin Santo è un vino dal colore ambrato con un sapore dolce e aromatico, che si sposa perfettamente con la consistenza croccante dei cantucci. Tuttavia, se il Vin Santo non è disponibile, è possibile abbinare i cantucci con altri vini dolci, come il Passito di Pantelleria, il Moscato d'Asti o il Recioto della Valpolicella.

I cantucci e il Vin Santo sono tradizionalmente serviti insieme come dessert dopo i pasti in Italia. Per gustarli, si inizia immergendo un cantuccio nel bicchiere di Vin Santo, lasciandolo ammorbidire per qualche secondo. Successivamente, si gusta il cantuccio morbido e inzuppato nel vino, godendo della sua consistenza croccante e del sapore dolce e aromatizzato dalle mandorle e dal vino. Solitamente si ripete l'operazione con altri cantucci, sorseggiando il Vin Santo tra un boccone e l'altro. Il risultato è un abbinamento perfetto tra la croccantezza dei cantucci e la dolcezza del vino, che si bilanciano perfettamente a vicenda.

La parola "mostaccioli" deriva dal latino "mustaceum", che significa "fatto con mosto". I mostaccioli sono un dolce tipico dell'Italia meridionale, in particolare della regione Campania, che viene preparato con mosto d'uva, farina, miele, noci, spezie e aromi vari. La forma dei mostaccioli varia a seconda della tradizione locale, ma sono generalmente dei biscotti duri e croccanti, spesso a forma di diamante o di rombo. La parola "mostaccioli" è stata quindi scelta come nome per questo dolce in quanto il mosto d'uva è uno degli ingredienti principali utilizzati per la sua preparazione.

Il Roccocò è un dolce tipico della cucina napoletana, la cui origine non è del tutto chiara. Tuttavia, si ritiene che il Roccocò sia stato inventato da alcune suore del monastero di Santa Maria degli Angeli a Lavello, in Basilicata, intorno al XVIII secolo. Il Roccocò era un dolce a base di farina di grano, uova, zucchero, burro, e aromatizzato con scorza di limone e mandorle. La forma tipica del Roccocò è quella di una ciambella dura e secca, che può essere conservata per lungo tempo. Nel tempo, la ricetta del Roccocò si è diffusa in altre parti del Sud Italia, diventando un dolce tradizionale di molte regioni, come la Campania, la Puglia e la Calabria.

Già Catone parla di una ricetta di piccole focacce dolci dette mustacei a base di farina, mosto e anice, e molti altri autori romani ne parlano dicendo, tra le altre cose, che sono dolci che favoriscono la digestione. In epoca tardo-medievale si incontrano già i mostazoli, biscotti a base di mosto cotto il cui suffisso -olo fa pensare che dalla forma più grande delle schiacce romane si sia già passati a dolcetti di diametro inferiore. La versione napoletana di questo biscotto, però, sembra proprio prendere piede senza mosto, discostandosi quindi dalla sua stessa etimologia. Nel Cinquecento due ricette di mostaccioli sono citate da Bartolomeo Scappi, cuoco delle cucine vaticane sotto papa Pio IV e papa Pio V, in una sua opera. Scappi li chiama piccoli pasticci secchi e afferma che possono essere serviti anche in apertura di pranzi particolarmente ricchi.

Il termine "taralli" deriva dal greco antico "daratos", che significa "pane". I taralli sono un tipico prodotto della cucina italiana, in particolare della regione Puglia, ma sono diffusi anche in altre parti del Sud Italia. Si tratta di un biscotto salato a forma di ciambella, solitamente preparato con farina, olio d'oliva, vino bianco e sale. Esistono diverse varianti regionali dei taralli, con aggiunta di altri ingredienti come peperoncino, semi di finocchio o olio di semi di girasole. L'origine esatta del nome "taralli" non è nota con certezza, ma si pensa che sia legata alla forma del biscotto, che ricorda appunto quella di una ciambella o di un anello, o al fatto che i taralli fossero in origine dei pani duri e secchi, simili a dei biscotti, utilizzati come razione alimentare per i soldati in guerra.

Non esiste una figura specifica che abbia inventato i taralli, ma questo prodotto della cucina italiana ha origini antiche e le sue prime tracce risalgono al periodo della Magna Grecia. In particolare, i taralli erano utilizzati come alimento dai popoli italici e successivamente dai Romani. Nel corso dei secoli, la ricetta dei taralli si è evoluta e si è arricchita di nuovi ingredienti e varianti regionali. Nella regione Puglia, i taralli sono diventati un prodotto tipico e molto apprezzato, grazie alla qualità degli ingredienti locali e alla maestria dei produttori artigianali che li preparano ancora oggi seguendo le ricette tradizionali tramandate di generazione in generazione.

"Finire a tarallucci e vino" è un modo di dire italiano che indica la risoluzione di una situazione in modo armonioso e amichevole, nonostante eventuali divergenze o problemi precedenti. L'espressione deriva dall'usanza di concludere una discussione o una disputa offrendo tarallucci e vino, simboleggiando la riconciliazione e la convivialità. Quindi, figurativamente, "finire a tarallucci e vino" significa raggiungere un accordo o una conclusione pacifica, senza rancore o tensione.

L’etimologia del nome dei fusilli parte dal fuso, strumento che veniva utilizzato per la filatura a mano. Questo infatti vede attorcigliato un filo di pasta lungo attorno ad un ferro da calza ed il risultato ottenuto dà la forma ai fusilli stessi.

I fusilli nascono nel Sud Italia, in particolare nel Molise e nella Campania ma la ricetta “originale”, secondo gli storici, è di derivazione araba.

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